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BLOG | 30/12/19 - Ponte In Valtellina

Sono abituata a scrivere e parlare di eventi, attraverso il mio lavoro.

A volte però, mi piace anche scrivere di episodi che non hanno a che vedere direttamente con Calendario Valtellinese.

Oggi voglio raccontare qualcosa che mi sta particolarmente a cuore.

Si tratta di qualcosa che mi tocca da vicino…

Voglio condividere un pezzetto della mia vita privata.

Ti ho incuriosito? Bene…

Oggi, 30 dicembre 2019, per me è un giorno importante perché una persona che fa parte della mia vita da quando sono nata, compie 90 anni.

Sto parlando del mio babbo Giuseppe, classe 1929 che ancora oggi è una roccia e una forza della natura.

Ieri lo abbiamo festeggiato insieme al suo fratello gemello Remo con un grande pranzo al Crap.

Abbiamo riunito le 2 grandi famiglie e tra ricordi, aneddoti e foto ce le siamo suonate e cantate, in senso buono del termine, ovviamente.

Al di la della festa bellissima in una location perfetta, dove i sorrisi sono stati protagonisti, voglio dire qualcosa a proposito di questo traguardo che hanno raggiunto il papà e lo zio.

Hanno trascorso una vita normale se così vogliamo dire, senza eccessi, senza grandi cose, dedicandosi al lavoro fino all’età della pensione e alle loro famiglie. 

Mio papà 3 figlie femmine e mio zio 3 figli maschi cresciuti tutti in quel di Casacce, frazione di Ponte in Valtellina.

Ieri non c'era la mia mamma che è mancata 2 anni fa, ma la sua presenza si sentiva, sorridente da lassù sopra le nuvole. Festeggiava con noi.

La moglie dello zio, zia Lisa sedeva visibilmente commossa e accanto al papà si è invece accomodata Linda, una simpaticissima coscritta del ’29 di Ponte che abbiamo invitato per condividere questo momento di festa.

Non so quanti gemelli arrivino a questa età, ancora in forma, ma soprattutto mentalmente attivi e spiritosi…io spero tanti. 

Mio papà è sempre stato per me un punto di riferimento, mi ha insegnato tanto con il suo esempio.

La sua caparbietà, la sua dedizione al lavoro, alla famiglia e in particolar modo quando è stato accanto alla mamma che non stava bene, negli ultimi anni.

Un uomo che non si è mai tirato indietro quando si è trattato di lavorare.

Quando avevamo bisogno di qualcosa, lui sapeva sempre fare tutto. Ancora oggi in verità, ma preferiamo non disturbarlo più di tanto.

Un papà che per anni ha lavorato come operaio alla Falck, poi Sondel, in grado di fare il piastrellista, il falegname, il carpentiere, l’agricoltore, il marito, il padre, il nonno.

Oggi mio padre vive ancora da solo, completamente autosufficiente.

Mangia poco e dimostra 10 anni meno rispetto all’età anagrafica.

Si gode la vita facendo quello che più gli piace.

Non vede mai un medico, perché non ne ha bisogno, si prepara quotidianamente i suoi pasti che fondamentalmente sono: pomodori (365 giorni l’anno, non possono mancare perché in assoluto sono il suo cibo preferito), 3 noci, un pezzetto di formaggio, magari una fetta di salame o salsiccia, a volte un po’ di prosciutto o bresaola, una mela. 

Poca pasta, poca carne, pesce raramente.

La sera per stare leggero… a volte un uovo con insalata oppure una tazza di caffèlatte con mezzo panino. 

Niente intingoli, cibi elaborati, dolci cremosi.

Papà non è goloso, anzi lo è ma solo dei pomodori e delle noci. 

Quando ha terminato di mangiare le sue "solite cose" non ingoia nemmeno una briciola in più. 

Ha un self control incredibile!

A pasto beve un bicchiere di vino rosso (di quello di casa) con gassosa. Sta alla larga dall’acqua.

Dice che non la digerisce…o la beve solamente, direttamente dalla sorgente, quando va in montagna.

Grazie alla sua passione per i funghi (solo porcini) e gli “urigin” (finferli) si tiene in forma con passeggiate che in estate raggiungono anche le 8-10 ore.

Nonostante le raccomandazioni di non stare in giro troppo, il babbo si arrampica su sentieri che conosce come le sue tasche, controlla tutti i luoghi dove sa che crescono i funghi e non torna mai a mani vuote. 

Non c’è nulla da fare…deve sempre andare a controllare che nel bosco sia tutto a posto e poi afferma che lui DEVE camminare.

Infatti mostra un fisico asciutto e in perfetta forma (mio padre non ha mai messo piede in palestra...)

Nel suo zaino magico appare sempre qualcosa in ogni stagione. 

Dagli asparagi selvatici, ai “revertis” (luppolo), al Parùch” (spinaci selvatici), ai mirtilli di bosco, ai porcini, agli urigin per poi chiudere con le castagne. Il bosco è una miniera d’oro per il papà che lo pulisce, lo rispetta e lo adora tanto.

E i  “braschè” (caldarroste)come li sa fare lui non li fa nessuno.

C’è un caminetto in un vecchio locale alla Guicciarda dove abita (quando era piccolo era la cucina di casa sua) che accende con i “vidisciun” e prepara padellate  e padellate di castagne.

Magari anche 6 al giorno. 

Le pulisce e ce le offre già belle e che pronte. Se poi sono tante ne mette un po’ nel freezer.

Questo iter vale per tutto ciò che il papà raccoglie nel bosco. Raccoglie, pulisce, lava e ci regala tutto pronto solo da mangiare o cucinare.

Vogliamo parlare dei funghi che oltre a raccogliere, pulisce, taglia e mette ad essiccare nei vasi con tanto di data ed etichetta?

E non lo fa per consumo personale. La maggior parte delle cose le regala, perché è anche tanto generoso.

Anche l’orto gli “ruba” un po’ di tempo.

Ama coltivare le primizie, tante verdure che elargisce a tutta la famiglia, e alcune piante di mele tassativamente bio (perchè non le tratta)

Papà ha attrezzi ovunque, tanti spazi (anche un po’ di sano casino) a disposizione dove tiene il suo vecchissimo trattore, motosega per la legna, un caricabatterie anni 60, scuri, martelli, pinze, fili elettrici. Lui non butta via nulla, conserva sempre tutto perché può sempre servire.

Se occorre qualcosa, va a rovistare e trova tutto ciò che serve per riparare, aggiustare, sistemare.

Ed è sempre stato così.

Papà è nato come operaio ma io lo definisco un factotum ovvero una persona che sa fare tutto.

Le sue passioni sono anche i cruciverba e il Sudoku. Non passa giorno che almeno per un’oretta non si dedichi a risolvere questi enigmi che lo intrigano da una vita.

E tengono allenata la mente.

Accende anche la TV ma più per fargli compagnia. Le gare di sci e il giro d’Italia in particolare catalizzano la sua attenzione. Il calcio poco o nulla.

Un tempo guardava anche i film Wester di John Wayne e quelli di Totò e Maigret. Oggi quando commenta certe trasmissioni le definisce “noma stùpidadi” e ha ragione.

Altre cose che lo mantengono giovane sono le carte da gioco. 

Ma non le partite al bar che non ha mai frequentato in vita sua. 

Con amici e parenti non perde occasione per una briscola, una scopa d’assi o interminabili tornei di Scala 40. 

Il regalo più grande che gli si possa fare è dedicare un paio di ore di tempo a giocare a carte con lui, e chi lo conosce veramente lo sa...

Guida ancora la sua automobile. Ma solo per occasioni importanti: andare nel bosco e dalla zia a Montagna in Valtellina, dove 3 giorni la settimana si reca per giocare a carte con altri 2 amici.

Un paio di anni fa gli abbiamo fatto togliere il telefono fisso di casa, tanto ha il cellulare anzi due!!!. Un cellulare di quelli che servono solo per telefonare e che lo costringiamo a portare quando va nel bosco. Uno era quello della mamma che conserva per fare uno squillo se non trova l'altro telefonino...Internet non fa parte del linguaggio di mio papà.

Quindi FB e amenicoli vari non sa cosa siano...e non glielo vado nemmeno a spiegare.

Sa qualcosa di Calendario Valtellinese ma non ha ben capito come funziona. Ma va bene così. Quando vede quello cartaceo sa che qualcosa faccio...

Papà è stato anche un sindacalista quando lavorava come operaio ai tempi, ha sempre difeso i diritti dei lavoratori a prescindere.

Ha combattuto le sue battaglie e ha sempre lottato per l’onestà, la giustizia e i sani principi. E nelle mie vene sono orgogliosa di avere il suo sangue che scorre.

Ho sempre ammirato mio papà perché mi ha sempre incoraggiato, aiutato, sostenuto con la sua schiettezza e onestà che ho sempre apprezzato e lodato. 

Mi ha sempre insegnato a dire ciò che penso e a non scendere a compromessi.

Sono felice di aver un genitore come lui, mi ritengo davvero fortunata.

Spero di ereditare la sua salute, la  sua testa, l’energia, la generosità, l'amore, lo spirito e la forza che ancora oggi emana.

Tanti Auguri al mio papà e tanti auguri allo zio! Che possano festeggiare insieme ancora tanti anni!

Ho voluto condividere questo evento perchè a mio parere le cose belle della vita, quelle che ci toccano nel profondo e ci restano, sono queste.

Spero che tu che hai letto fino a qui possa apprezzare anche questo...se sono così è anche grazie a lui 

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