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Ma come si mangia all'Altavilla?

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BLOG | 24/02/19

Finalmente sono riuscita a tornare a cena all’Altavilla.

Ho pensato bene di farmi invitare da un amico…ehehehe, con la scusa di fargli assaggiare piatti speciali… quando serve è bene approfittare.

Dopo tutte le recensioni sulle più prestigiose riviste, ecco che arrivo io che dal mio blog do un parere tutto personale ma sincero, su uno dei locali che secondo me godono di maggior prestigio in provincia: la Locanda Altavilla di Bianzone appunto.

Ho conosciuto Anna, la titolare, 3 anni fa circa per motivi di lavoro e da quel giorno siamo rimaste in simpatica amicizia, a volte scambiandoci qualche saluto o commento su FB o incontrandoci di persona, casualmente.

Mi racconta che la trattoria fu acquistata dai genitori, allora panettieri nel 1958, non mi sfugge una targhetta di riconoscimento come locale storico che esiste da almeno 50 anni.

Anna inizia a gestirla 30 anni fa inizialmente con la mamma.  Nel 2002 diventa sommelier  e inizia la sua mission che è quella di promuovere i vini valtellinesi, cosa che fa con tanta dedizione e passione.

Non ero mai stata nel suo ristorante, ne avevo sentito parlare bene e allora ho deciso di inserirla tra i partner di Calendario Valtellinese.

Ho assaggiato la sua cucina, la prima volta, in compagnia di amici, ma essendo il menù ricco e variegato, per degustare tutto bisogna andarci almeno 10 volte!

Dunque ecco che ho trovato la giusta occasione per tornarci.

L’Altavilla si trova a Bianzone, nella parte alta del paese, in una posizione panoramica spettacolare.

Le Orobie ti osservano mentre mangi affacciato alla bellissima veranda che in primavera è uno spettacolo di glicini.

L’interno del ristorante è molto caldo e accogliente, molto legno, tante foto appese alle pareti, tanti souvenir di Anna e dei suoi clienti.

Diverse sale separate in modo che non ci si trova in un ambiente troppo affollato e questo è a vantaggio di chi vuole stare a tavola in tutta tranquillità.

All’ingresso c’è il bellissimo gattone rosso di Anna che occupa tutta una poltrona  e dorme che è un piacere.

Appena arriviamo ci fanno accomodare nel tavolino che avevamo prenotato e due  gentilissime collaboratrici di Anna (non mi piace chiamarle cameriere…) ci portano il menù e ci illustrano ogni piatto, in particolare i piatti del giorno fuori carta.

Dovete sapere che il menù dell’Altavilla ha la copertina in legno ed è pesantissimo oltre che voluminoso.

5 o 6 pagine riguardano i piatti, 30 pagina (non le ho contate ma sono tante) riguardano i vini.

Quindi lascio immaginare la scelta per tutti i gusti e tutti i prezzi. Con delle chicche per veri intenditori.  Devo dire che ho avuto la fortuna, tempo fa,  di visitare la cantina dell’Altavilla ed è un vero caveau con più di 5000 bottiglie di vino rigorosamente ordinate, che spaziano dai vini  Valtellinesi a quelli di tutto il mondo.

La passione di Anna, esperta e stimata sommellier emerge proprio facendo in giro in cantina, quello che è il suo paradiso.

Tornando al menù, la scelta è davvero difficile ma deve essere veloce perché le braccia si affaticano a causa del peso del volume….e poi l’appetito si fa sentire...

Leggo: sciatt, pizzoccheri, crespelle, selvaggina, polenta....

La mia scelta, escludendo i formaggi che devo evitare, cade su un FANTASTICO lardo di Arnad, zona pregiata della Valle d’Aosta, con panbrioche fatto in casa Altavilla, radicchio rosso tardivo in agrodolce, che definisco SPETTACOLARE (mai mangiato un radicchio così buono).

Riguardo al vino, solitamente non bevo e infatti prendo solo un bicchiere consigliato da Anna, un Valtellina Superiore Valgella Sol. 

Io che, come ripeto sempre, non mi intendo di vini, posso solo dire che va giù che è un piacere, gusto davvero gradito e a fine serata niente emicrania. Che per me è la prova del 9, ovvero il vino è buono.

Mentre attendiamo il primo ci portano due bottiglie di olio extravergine, uno siciliano e uno toscano, da assaggiare. Bellissima e originale questa idea. E con le diverse specialità di pane che ci hanno servito, si possono degustare prodotti pregiati e ricercati.

Arrivano i primi, io ho scelto lasagnette con gamberetti, salmone e verdurine a dadini.

Un gusto delicato che esalta il sapore del pesce che io adoro. Il tutto è ricoperto da una salsina che rende la pasta irresistibile.

Le porzioni sono perfette perché nel mio stomaco non ci stia il secondo.

Infatti, come spesso succede, abbiamo aspettato ad ordinare per valutare la sazietà.

A malincuore perché davvero avrei voluto assaggiare il coniglio o il salmì, la tagliata….ma non avrei apprezzato. La prossima volta niente primo, si passa dall’antipasto al secondo.

E il dolce?

Aspettiamo,  poi decidiamo di assaggiare anche quello, tanto non sarà una porzione abbondante…pensato male.

Io ordino una crema al limone con i frutti di bosco.

Solo a vederla torna l’acquolina in bocca. Fatico a finirla perché la porzione è davvero da supergolosi.

Ma non posso avanzare…non capita tutti i giorni una simile leccornia.

Insomma una cena da incorniciare e da ripetere al più presto.

Un 10 e lode allo chef Claudio Pedrotti!

Vorrei spendere due parole anche sull’ambiente e gli ospiti.

Innanzitutto le spettacolari orchidee che si affacciano sulla grande vetrata sono per me motivo di invidia….e non sto a dire il perché…

Nonostante quella sera la sala fosse piena non c’era affatto il classico vociare ad alta voce che spesso disturba nei ristoranti. In una tavolata vicino  alla nostra, si è accomodata una famiglia con 3 bambini di circa 6/7 anni. Sono rimasta piacevolmente sorpresa nel vederli comportare così educatamente. Ridevano, giocavano, chiacchieravano ma senza urlare, correre, lanciarsi cose, come spesso accade. Fa piacere vedere come esista ancora una buona e sana educazione da parte dei genitori.  Quindi o Anna sceglie accuratamente i suoi clienti o quella sera siamo stati fortunati.

Cosa dire a questo punto. Qualcosa a proposito di Anna, per come la conosco io…e a pelle ci azzecco con le persone.

Anna è una donna molto decisa, forte, determinata, che sa il fatto suo. Una persona vera e sincera che ti dice le cose come stanno. Forse è questa caratteristica che in qualche modo ci accomuna. Ma se le prendi il cuore si scioglie.

E’ una grande e seria professionista che merita tutto il successo che sta avendo.

La grande cura per i particolari, prendere di persona le ordinazioni dei clienti, riuscire a gestire tutto, scambiare due parole con gli ospiti, dispensare sorrisi nonostante il locale sia pieno e ci sia da “trottare”. Anna non sta alla reception, è parte attiva nel suo ristorante. Sceglie personalmente i prodotti e le materie prime che vengono utilizzate per i fantastici piatti che propone ai clienti. Anna conosce perfettamente tutti i suoi vini e sa consigliare gli abbinamenti. Anna ama gli animali e accoglie TUTTI nel suo ristorante, anche quelli di grossa taglia.  Anna non ama Tripadvisor…e lo potete scoprire all’ingresso del ristorante.

Credo di aver raccontato abbastanza per andarla a trovare e dire che….vi ha mandato Calendario Valtellinese.

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