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La Via del Bitto

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04/01/20 - Gerola Alta

Lo scorso lunedì 30 dicembre, presso il Polifunzionale di Gerola Alta, si è tenuta la presentazione di alcuni progetti escursionistici: “Via del Bitto”, “Il Sentiero del Bedolino” e “Progetto bivacchi”.

Tra i tre, La Via del Bitto è il progetto cardine per un nuovo  impegno turistico per la montagna che si affaccia su Morbegno e sulla Bassa Valtellina. 

Nuove piste e tracciati in quota, i Comuni morbegnesi della prima sponda orobica, Cosio Valtellino, Talamona e le destinazioni e mete di montagna del comprensorio, Gerola Alta, Albaredo per San Marco, Rasura, Pedesina, Bema, si uniscono per dare nuova vita e grande visibilità al proprio patrimonio naturale e paesaggio alpino.

«Sette Comuni si sono organizzati per dare vita ad un nuovo tracciato di mobilità leggera in quota, di grande chilometraggio e accessibile a tutti – ha spiegato nel corso della presentazione il relatore, l’architetto Luca Ruffoni, consigliere comunale di Cosio Valtellino - la Via del Bitto – ha proseguito – percorso escursionistico e ciclopedonale avrà uno sviluppo di oltre 90 chilometri.

La sede del sentiero sarà larga mediamente 180 centimetri.

La percorreranno i trekker, le famiglie, i biker, gli appassionati di E-bike e potranno transitare per quasi tutto il suo sviluppo, anche le joelette, le speciali carrozzelle da outdoor a ruota unica che permettono a persone con mobilità ridotta o in situazione di handicap di praticare gite e escursioni. Il costo di questo progetto è di 3.240.000 euro.

La realizzazione si avvierà tramite quattro lotti, ognuno da 400.000 euro». Altri 1.200.000 euro sono riservati ad interventi, considerati «Di valore integrativo e strategico» per la Via del Bitto. Il primo lotto complessivo inizierà a primavera.

Come veniva descritto nel titolo e tema conduttore della serata, nel 2020 «Rivive la montagna».

«La nuova alta via – ha proseguito Ruffoni – salirà in quota, poi si manterrà per decine e decine di chilometri tra i 1500 e i 1900 metri.

Avrà un andamento dolce, e si snoderà per tutti i pascoli del Bitto, i circa 30 alpeggi nei quali viene prodotto secondo un metodo di lavorazione millenario il Bitto, il grasso d’alpe, gioiello caseario valtellinese che nasce proprio d’estate, in questi luoghi, nel corso della transumanza verticale effettuata dai pastori e dai malgari insieme alle mandrie».

Via del Bitto, che avrà due accessi, uno da Cosio Valtellino, uno da Talamona, e si potrà percorrere nei due sensi.

Tra i “progetti strategici”, che verranno realizzati dai Comuni in forma associata o autonomamente e finanziati da fondi Gal, per lo sviluppo delle aree rurali, ci sarà la collocazione lungo i circa 100 Km di «Colonnine per rifornimento E-bike».

Si realizzeranno tracciati di collegamento, come la Via del Bedolino a Gerola Alta e adeguamento dei rifugi alpini in quota, per abbattere le barriere architettoniche e rendere i bivacchi accessibili a tutti.

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