A Chiavenna presso l’Ex Convento dei Cappuccini e in Piazza Bertacchi la mostra “Our Place in Space” ospitata finora, in Italia, solo a Venezia prosegue fino al 22 ottobre.
Per il consenso già ottenuto e per quello che verrà, per chi l’ha già vista e per coloro i quali non hanno ancora avuto l’occasione di visitarla, il Comune di Chiavenna e la Comunità Montana della Valchiavenna hanno deciso di prolungare la durata della mostra Our Place in Space fino a domenica 22 ottobre. L’esposizione, allestita a cura di Anna Caterina Bellati nell’ex Convento dei Cappuccini, a Chiavenna, è stata visitata sin qui da più di settemila persone, un dato straordinario per la nostra piccola valle che rivela l’interesse che le immagini del telescopio Hubble abbinate alle opere di undici artisti hanno suscitato. I visitatori, sia residenti che turisti, hanno colto l’eccezionalità di un’esposizione unica nel suo genere, risultato di un progetto di Cooperazione Internazionale tra ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, e Nasa, l’Ente Spaziale degli Stati Uniti, già premiata con un record d’ingressi a Venezia e prossima a esordire a Monaco di Baviera.
La mostra, che avrebbe dovuto chiudere il 20 agosto, rappresenterà un ulteriore richiamo in vista degli eventi enogastronomici che animeranno la valle tra settembre e ottobre, come la Sagra dei Crotti, il Valtellina Chiavenna Wine Festival e il Dì de la Brisaola, arricchendo l’offerta di una città mai così attrattiva per i turisti. Si erano inoltre accumulate molte richieste da parte degli istituti scolastici di tutta la provincia di Sondrio che, nelle ultime settimane prima della chiusura dell’anno, non erano riuscite a programmare la visita.
Questi due mesi ulteriori di apertura moltiplicheranno le opportunità per tutti gli interessati e per coloro i quali raggiungeranno Chiavenna attirati dalla prelibatezza e dalla genuinità dei suoi prodotti tipici.
Our Place in Space offre l’opportunità di ammirare alcune fra le più celebri immagini scattate da Hubble, da quelle del nostro vicinato cosmico, le Facce di Marte, la Grande Macchia Rossa di Giove, le intense Aurore di Saturno, alle vastissime Galassie, affascinanti Nebulose e particolari fenomeni astronomici. Insieme a questa esibizione scientifica dell’Universo, la mostra propone le opere di alcuni noti artisti italiani che hanno realizzato dipinti, sculture e installazioni site specific, ispirandosi alle meraviglie che gli occhi di Hubble hanno rivelato. Una fusione armonica tra Scienza e Arte che regala una visione diversificata dello spazio intorno a noi. E proprio dall’integrazione fra le diverse prospettive offerte da astronomi e artisti giunge l’invito alla riflessione sul posto occupato dall’umanità nel grande schema dell’Universo. A partire dal suo lancio, nel 1990, il Telescopio Spaziale Hubble ha fornito un contributo decisivo nel cercare le risposte alle domande che ci poniamo: da dove veniamo? qual è il nostro posto nell’universo? siamo soli nello spazio? Hubble, orbitando attorno alla Terra da oltre ventisei anni ogni novanta minuti, non ha solo compiuto innumerevoli scoperte astronomiche ma ha anche avvicinato l’astronomia al grande pubblico accendendo l’immaginazione e producendo un forte impatto su cultura, arte e società.
Per gli enti pubblici che l’hanno promossa, per il Consorzio per la promozione turistica della Valchiavenna che ne ha curato l’organizzazione e coordinato la promozione una sfida vinta, una scelta lungimirante premiata dal pubblico.
Our Place in Space può essere visitata tutti i giorni, con la sola eccezione del lunedì, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. L’ingresso è gratuito.
Bellati ha curato l’esordio di Our Place in Space a Venezia, risultata una delle mostre preferite dal pubblico nel 2017 con le sue trentamila visite, e ne segue il percorso che la porterà, dopo la Valchiavenna, nel capoluogo della Baviera, a Vienna, negli Stati Uniti e in Australia. La mostra è ospitata nell’ex Convento dei Cappuccini, circondata da una città impregnata di cultura che, per oltre tre mesi, diventerà, a suo modo, spaziale, sollecitando uno sguardo diverso anche a chi ne conosce ogni angolo.
Comitato scientifico:
Antonella Nota, Chair ESA/STScl
Anna Caterina Bellati, Bellati Editore
Ken Carpenter, NASA HST
Lars Lindberg Christensen, ESO
Carol Christian, STScl
Roger Davies, University of Oxford, UK
Mathias Jäger, ESA/Hubble
Hussein Jirdeh, STScl
Artisti:
Antonio Abbatepaolo
Marco Bolognesi
Paola Giordano
Ettore Greco
Mario Paschetta
Alessandro Spadari
Marialuisa Tadei
Sara Teresano
Mario Vespasiani
Dania Zanotto
Alberto Salvetti
In allegato locandina
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