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19/03/2024

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Viaggio gastronomico al ristorante alpino Caveja in Aprica

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BLOG | 26/02/19

Oggi il lavoro mi ha portato in Aprica.

In mezz’ora da casa raggiungo questa meta turistica, in questi giorni non molto affollata.

C’è ancora neve sulle piste.

Il tempo non è bellissimo però non fa freddo.

Si intravedono gli sciatori sulla pista del Palabione che scendono “zigzagando” nell’ultimo tratto innevato.

La cabinovia continua a portare in alto famiglie che hanno deciso di venire in Aprica a sciare.

Ricordo che anche io “secoli fa”  ho imparato a stare sugli sci proprio qui, sulle piste della Magnolta.

Per un attimo il pensiero corre al passato…a quando alla sera si veniva a ballare al Charlie Brown detto semplicemente Charlie, oppure si veniva a pattinare su una delle poche piste di pattinaggio in Valtellina…poi si finiva in paninoteca a scaldarsi con un caldo panino e una birra….

Sarà la fame che mi porta a questi ricordi? Accidenti…sto invecchiando.

Dunque provvedo a trovare un luogo “mangereccio”….da testare  immediatamente prima di ritrovarmi a piangere sui bei tempi passati da sola in un bar, magari con una bottiglia di whisky… Scherzoooooooo!!!!

Ed ecco che il mio istinto mi porta oggi al Ristorante La Caveja in via Europa.

Mi accoglie la titolare Wilma e subito le dico che oggi  voglio degustare i loro piatti migliori. Yeahhh

Mi accomodo ad un tavolo chlio assaggiare un po’ di tutto (sto diventando viziata?) ma in piccccccolissime porzioni.

Lo specifico ben bene…..ma qui scopro che hanno unità di misura diverse rispetto alle mie.

Mentre aspetto scatto qualche foto…mi piace portare la mia testimonianza diretta dei luoghi che visito ed “assaporo”.

Ed ecco che iniziano le danze…..Marina mi porta l’antipasto…un assaggio di sciatt con cicorino e salame, di produzione casalinga.  

Gli sciatt sono piccoli rispetto a quando li preparo io a casa e anche rispetto ad altri ristoranti…per fortuna…perchè sono tantissimi!!!.

Buonisssssimi, delicati, il formaggio direi perfetto. Si sciolgono in bocca. Un assaggio? Beh questi non li posso avanzare e così finiscono.

Pochi minuti dopo ecco i primi:

Siamo in una stua in legno, molto caratteristica… da montagna come tutto l’arredamento.

Appese alle pareti decorazioni di oggetti antichi, legati al passato, ai mestieri di una volta, un trofeo di un cervo, molto usato in Valtellina. (per favore evitiamo commenti di chi è pro e contro…ecc ecc, non mi interessa…sto solo facendo una descrizione :D)

Marina, una gentilissima e sorridente cameriera, mi porta il menù e mi fa una descrizione dettagliata di tutti i piatti.

Vado in crisi….cosa scelgo? Sempre la stessa storia…uffa. E’ tutto così invitante, ma non posso prendere tutto.

Teoricamente dovrei anche stare un po’ a dieta…vabbè ma non oggi.

Mi affido ancora una volta allo Chef: manfrigole alla grosina con formaggio casera e stracci di saraceno con gorgonzola e speck gratinati.

Difficile dare un giudizio se sia più buono l’uno o l’altro…questa volta assaggio solo.

Giuro!!!

Le manfrigole per chi non lo sapesse sono delle specie di crespelle arrotolate, ripiene di formaggio casera e gratinate.

Il rischio è di ustionarsi la lingua….ma ne vale la pena.

Gli stracci di grano saraceno sono invece delle tagliatelle simili, HO SCRITTO SIMILI, ai pizzoccheri ma più sottili conditi con gorgonzola e speck e anche questi gratinati direttamente nel piatto.  

Bollentissimi anche questi.

Che dire….sublime la cremosità del gorgonzola che ricopre lo speck e avvolge la pasta….ingrasso solo a parlarne. ehehehe

Giuro che li ho solo assaggiati, ne ho preso una piccolissima porzione perchè dopo la scofanata di sciatt….ero già abbastanza piena….e bevo un sorso d’acqua.

Apro una parentesi….io non prendo mai vino ma solo acqua naturale, perchè non bevo abitualmente a tavola…e dunque dovendo poi guidare e lavorare…rischio di addormentarmi…quindi benchè mi trovi delle cantine ben fornite….mi tocca rinunciare….Chiusa parentesi.

E’ il momento dei secondi…leggeri leggerei: Polenta e funghi trifolati e tagliata cotta sul piatto con pomodorini al casera. 

Polenta morbida con i funghi porcini che sembrano quelli appena raccolti dal mio babbo…

Per la tagliata mi mettono pure il bavaglio perchè dato che cuoce sul piatto, potrei schizzarmi…. mi limito ad assaggiare… è tenerissima coperta da formaggio che si fonde con il calore della carne….tutto davvero ottimo!

Nulla da dire! Ovviamente…mi piange il cuore ma non sono in grado di finire tutto quel ben di Dio….mi vergogno quasi….ma “nun ce la fò”…

Marina capisce benissimo…è quasi in imbarazzo lei per me….ma non è finita qui…

E’ il momento del dolce….crostata di grano saraceno ai mirtilli, cotta in forno a legna.

Ultimo sforzo…devo farcela…posso farcela. Fantastica…io…io… non sono golosa di dolci ma questa è davvero buoooooona.

Ero indecisa tra budino al cioccolato con gli amaretti…poi pensando alle porzioni ho deciso per quella che poteva essere più ridotta, quindi per me il male minore…

Direi che sono ampiamente soddisfatta della degustazione, Marina mi accompagna anche nella saletta al piano inferiore dove c’è il forno per la pizza.

Il legno è sempre dominante, sembra di essere in taverna.

Ambiente caldo e confortevole.

Risalendo mi mostra le foto di personaggi famosi che hanno mangiato presso la Caveja…e sono davvero tanti….ma non vi anticipo nulla perchè dovete andare a vedere da voi.

Faccio poi quattro chiacchiere con Carlo e Wilma, davvero ospitali e simpatici.

Si parla dell’Aprica, di turismo di cibo…che strano….di lavoro. Insomma alla fine ci salutiamo come vecchi amici.

Mi spiegano che alla sera, le luci si abbassano, sono soffuse e si cena a lume di candela….che romantico…da provare…cioè è un consiglio per voi!!!

Mentre esco mi mostrano lo spazio esterno che durante la bella stagione è allestito con tavolini per mangiare all’aperto. Quando arriverà il caldo sicuramente tornerò!

E anche oggi ho dato….bella esperienza, belle persone vere, Valtellinesi cordiali ed ospitali.
Calendario Valtellinese consiglia il Ristorante Caveja ad Aprica

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