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25 febbraio? Disco pub Porto 05 ad Albosaggia

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BLOG | 20/02/17

Mentre scrivo questa recensione, ho le cuffie e sto ascoltando la musica che ha fatto da colonna sonora alla serata organizzata al Disco Pub Porto05 di Albosaggia, giovedì 25 febbraio, in collaborazione con Calendario Valtellinese, che poi sono io…

Un giorno, un paio di mesi fa, chiacchierando con Marco, un amico quasi coetaneo, esprimiamo il desiderio di ballare la musica che ci ha fatto sognare negli anni 80.

Che bello sarebbe, se si potesse andare da qualche parte, con gente della nostra età, che ha vissuto come noi gli anni 80 a ballare la nostra musica preferita.

Vero….ma….non c’è un posto così, solo per noi over..sigh

Come mi capita spesso quando un’idea mi prende particolarmente “sparo”: la organizziamo noi!


Nasce così la serata: I migliori anni…I favolosi anni 80

Detto, fatto! Chiamo Katia, la titolare del Porto05 di Albosaggia, uno dei locali più cool del momento e chiedo se la cosa sia fattibile.

Si può fare! Yeah!

La mia mente si mette subito in moto e chiamo un amico, Bruno Ligari, speaker per Radio Number One e animatore di molte serate pubbliche oltre che organizzatore di eventi.

Ho bisogno di un supporter per la serata. Io organizzo ma non ho nessuna idea di come condurre la cosa.


Bruno accetta la mia proposta prima ancora di finire di ascoltarla.


Avendo vissuto gli stessi anni musicali, da speaker in diverse Radio, ama la musica come me.

Subito pensa al DJ, tassativamente anni 80, ed esce il nome di Doriano Giugni, mitico disc jockey al Tempio e alla Moia (indimenticabili).


Alla Moia si andava a ballare al giovedì sera e si spendeva 7.000 lire….ancora mi ricordo.


Frequentavo le scuole superiori, al giovedì alla Moia e al sabato al Mexico o al Triangolo, o al Charlie, se le finanze lo permettevano.


Si andava a scuola il giorno dopo, ma si andava a ballare lo stesso.

Ma non c’erano gli attuali orari, dove si inizia a ballare all’una.

Noi all’una stavamo già rientrando per andare a dormire.


Il divertimento di quelle serate era sicuramente il ballo, si andava in discoteca, qualsiasi essa fosse per ballare e non per bere e sballare come succede oggi tra i ragazzi.


Non so se perchè non avevamo molte altre distrazioni, i soldi erano contati, ma la musica di quegli anni ti entrava nel sangue, la assorbivi, la odoravi, la toccavi, la ascoltavi, la imparavi a memoria: la ballavi!


Ascoltavi le tue canzoni preferite alla radio e se avevi il registratore a cassetta, quando arrivava la tua canzone preferita, lo piazzavi davanti all’altoparlante, sperando che non ci fossero rumori intorno e schiacciavi il tasto REC.

E la musica diventava tua, te ne impossessavi, fregandotene di eventuali fruscii.


La bellezza di far andare avanti e indietro il nastro e poterla ascoltare quando e dove volevi.


Io avevo un giradischi, a casa mia i 45 giri di vinile erano di Bobby Solo, Gianni Morandi, Claudio Villa, i Pooh, …il genere che ascoltavano i miei genitori e le mie sorelle, che evidentemente mi hanno trasmesso inconsapevolmente la passione per la musica, ovvio di genere diverso, che ancora oggi ho dentro.


Avevamo anche qualche 33 giri, delle raccolte di San Remo, Zecchino d’oro (quello con il Valzer del moscerino) e storie per bambini.


L’operazione di mettere la puntina sul disco, senza rigarlo, era diventata una delle mie preferite.


Quando ho iniziato ad esprimere i miei gusti musicali, il progresso tecnologico ha fatto il suo passo e ricordo come se fosse ieri quando ho acquistato il mio primo registratore.


La paga della raccolta delle mele da mio zio, forse 50.000 lire fu investita nel mio fantastico registratore a cassetta, tutto mio.

Qualche cassetta vergine da registrare perchè quelle originali già incise erano proibitive per le mie misere finanze.


Ero la ragazza più felice del mondo.

Giravo per casa con la mia radio transistor (a pile, per chi non sapesse di cosa si trattava) e aspettavo due secondi di intro delle canzoni per mettermi a registrare il mio brano preferito del momento.

Era credo il 1980, 14 anni, l’età di mia figlia ora, che armata di cellulare, ipod e pc non immagina assolutamente come era difficile per noi “aspettare” la nostra musica.


Ascoltavo Radio Adamello, l’indimenticabile Mario Cervi, che alla mattina ci teneva compagnia con la sua musica e la sua simpatia e Delta Radio che alternavo. Una delle prime canzoni ascoltate alla radio era di Alan Sorrenti: Tu sei l’unica donna per me.

Poi c’erano i Collage, i Cugini di Campagna, Pupo, i Dik Dik, Gli Alunni del sole…e poi arrivò lei, la Disco Music ad irrompere nel mio mondo musicale.


E da quel momento questa passione non mi ha mai abbandonato, e ancora oggi all’alba dei miei primi 50 anni quando ascolto la musica degli anni 80 torno all’adolescenza.


Ho davvero ballato tanto, passato tantissime serata in discoteca con gli amici…ed ecco che ho organizzato con tanta passione, gioia e divertimento la serata Over 40 al Porto05.


Mi sono dilungata nel raccontare, ma dovevi capire che tipo di sangue mi scorre dentro.


Un sangue intriso di musica capace di farmi cambiare umore e stato d’animo in base alle situazioni, alle persone e ai momenti. Adoro la musica, non tutta, solo quella che mi piace.


Ammetto di non essere appassionata di lirica o classica, forse perchè non ho mai ascoltato quei generi.


Ma chissà forse un giorno apprezzerò anche quella.


Torniamo alla festa, si la chiamo così, Over 40.


Con Bruno e Doriano abbiamo stabilito i tempi, deciso la sigla, alcune frasi anni 80 da leggere per poi far iniziare la gente a ballare.

L’ingresso era alle 21,30 e pur essendo presto, la gente faceva la fila per entrare.


Chi aveva prenotato il tavolo passava dalla corsia preferenziale e non faceva coda.


Ammetto che era la seconda volta che entravo al Porto05 come “discotecara”, la prima volta fu lo scorso anno in occasione di un’altra manifestazione, la Smile Race, di cui fui ancora co-organizzatrice.


Essendo fuori target di età, non lo frequento durante le serate di normale apertura, anche perchè ci troverei mio figlio e i suoi amici giovincelli e non è il caso….


Giovedì sera alle 21,30 la musica ha inizio, ma i volumi sono ancora bassi, aspettiamo le 22,00 per iniziare le danze, anche se c’è gente che freme per buttarsi in pista.


Ed ecco che il locale si riempie, sempre più persone, invitate attraverso i social, sms, wa, passaparola fanno il loro ingresso, molte per la prima volta, al Porto05.


La serata ha destato curiosità e subito ha avuto molte adesioni.

Abbiamo capito che c’era questa esigenza per chi come noi, aveva voglia di scatenarsi e ballare come ai bei tempi.


E le nostre aspettative non sono rimaste deluse.


Alle 22,00 l’intro di Africa dei Toto (dietro mia direttiva….) mi fa da sottofondo mentre leggo alcune frasi anni 80….noi che.

Poi parte la musica, il fumo in pista e l’atmosfera anni 80 si impossessa del locale e di tutti coloro che si trovano dentro in quel momento.


Lo spazio per ballare si riempie in pochi attimi e la gente inizia a muoversi al ritmo di musica, prima piuttosto lentamente, quasi con cautela, poi man mano che la musica prende ritmo si scatenano, iniziano a ripercorrere quei passi che ricordano la discoteca anni 80.

Mani alzate, voci che ripetono qualche ritornello, gambe che si muovono agilmente, piedi che sono rimasti fermi per troppo tempo e hanno bisogno di scalpitare e di sfogarsi come se non ci fosse un domani.

Mi guardo intorno, la gente che balla e sorride, gente over…., bella gente, gente matura, gente che è venuta per ballare e divertirsi, e lo sta facendo alla grande.


Tutti sono in compagnia, sono venuti accompagnati da un amico o da un’amica, nessuno balla da solo e lo si nota. La musica si fa sempre più ritmata e la pista sempre più piena.


Ogni genere proposto da Doriano, fine anni 70 e inizi anni 80 è ballato senza pietà.


Non ti sto a elencare le canzoni che abbiamo ballato e ascoltato perchè la scaletta sarebbe lunga….puoi solo immaginarle.

Si spazia dalla dance, al reggae, al rock, al funky, alla new age….di tutto e di più, ma quante sono le canzoni stupende di quel decennio?


Ogni tanto salgo alla consolle per vedere come procedono le cose, vedo la gente che balla, qualcuno si riposa qualche attimo e poi torna in pista perchè sente una canzone che fa vibrare i piedi.

Qualcuno chiacchiera in piedi con il bicchiere in mano, con amici che magari non vedeva da tempo.


Tutti sorridono, tutti sono felici, giovedì sera per qualche ora hanno deciso di divertirsi, di lasciare i problemi alle spalle e di affidarsi alla musica, quella musica anni 80 che li ha fatti ballare, sognare, sorridere, piangere, fidanzare e chissà quant’altro.


Per 4 ore senza sosta Doriano ha fatto ballare ogni genere musicale, anche i lentoni, non hanno svuotato la pista.

Qualcuno faceva richieste, qualcuno è stato accontentato….tranne io che desideravo tanto ascoltare i Simple Minds ma che per motivi tecnici si erano imboscati su file irreperibili.


Per farsi perdonare, Doriano, mi ha promesso che alla prossima festa prenderò parte alla stesura della scaletta musicale, e in quel caso sarò inflessibile. (minaccia per il Dj)

L’atmosfera che si respirava era magica, l’impressione era di sentirsi tra amici e in effetti molti li conoscevo, anche se solo di vista.

Ma era bella l’idea di ballare non tra sconosciuti, ma tra persone che hanno vissuto, da qualche parte, negli anni 80, le tue stesse emozioni musicali, le stesse passioni per la disco.

Cantare insieme il ritornello di certi pezzi ci accomunava e chissà nella mente di ognuno cosa passava, cosa ricordavano in quel momento.


Ma il cielo è sempre più bluuuuuuu…..


Si perchè le canzoni hanno il potere di farci ricordare emozioni, sensazioni, momenti che resteranno indelebili nel nostro cuore e nella nostra mente.


E niente e nessuno potrà mai cancellarle.

Io credo che la serata al Porto05 abbia ricordato tutto questo a molti, molti di coloro che già ad inizio serata ci chiedevano di replicarla al più presto.


Abbiamo fatto una buona azione collettiva, abbiamo fatto uscire di casa gente che forse si sarebbe messa su un divano davanti alla Tv o sui Social.

Durante la serata, qualche foto, qualche sbirciata al telefonino, ma non c’era tempo perchè si doveva ballare, chiacchierare con gli amici, sorridere e vivere.


Una delle canzoni sicuramente riempipista è stata la classica Born to be alive, di Patrik Ernandez.


Braccia alzate, gente che cantava, che saltava in pista e a seguire tante altre, una più bella dell’altra.


Per me è stato un susseguirsi di brividi, ricordi, emozioni che mi hanno dato gioia di vivere, una carica di energia che da tempo non ricevevo.

Mi accontento di poco? La mente umana è magica, basta poco per volgerla al positivo.

Chi ha partecipato alla serata anni 80 sono certa che non si è annoiato, non ha assorbito un secondo di tristezza, di solitudine, di stress o di nervi.


Quanta gente ci ha chiesto di replicare….e infatti ci siamo così divertiti che ci stiamo già lavorando.


Katia e Fabry J, dj spodestato per una serata, hanno confermato il successo dell’iniziativa e hanno ammesso di essersi divertiti anche con un pubblico più maturo rispetto alla loro normale clientela.


E ora se vuoi seguire cosa combineremo (i 3 dell’Ave Maria) iscrivi subito al gruppo FB: i migliori anni…i favolosi anni 80

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Alla prossima.

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