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Cosa ne penso del turismo in Valtellina

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BLOG | 05/05/18

logo Consorzio Turistico Media Valtellina Terziere Superiore VISITA LA PAGINA DELL'AZIENDA!

Venerdì ho partecipato ad un incontro sul turismo a Tirano, organizzato dal Consorzio Turistico Terziere Superiore.

Sono stata invitata come organo di stampa….ehm, mi fa piacere anche se sono una semplice blogger opinionista che dice la sua in base alle proprie conoscenze ed esperienze.

Da anni pubblico su Calendario Valtellinese eventi organizzati in Valtellina e quindi mi sono fatta un’idea di quello che succede intorno a me.

Ogni anno associazioni, enti, privati, consorzi turistici organizzano centinaia di eventi in Valtellina, si arriva a più di 1000 in un anno.

Sono tanti vero? Vai a vedere sul sito di Calendario Valtellinese quanti sono quelli attivi ogni giorno. Sono parecchi.

Purtroppo molta gente non è a conoscenza delle varie iniziative organizzate sul territorio ed è un problema che è emerso durante il convegno a cui partecipava Gigi Negri, direttore del Consorzio Turistico Terziere Superiore, Alessandro Damiani, delegato al turismo della Comunità Montana di Tirano e il dottor Giovanni Malcotti, direttore Dmo Valcamonica.

Si è parlato del grande problema della comunicazione. La gente non recepisce oppure non viene raggiunta dai messaggi?

Oggi tutti sono bombardati da mail, chat in vari canali, spot, advertising di ogni genere.

E quando si è sommersi non si riesce più ad individuare le cose che effettivamente ci interessano e magari i messaggi importanti passano in secondo piano.

Cosa fare?

Non c’è una ricetta specifica, bisogna studiare attentamente il mercato, chi sono gli utenti a cui ci si rivolge e in base all’età e al target usare canali e strumenti diversi. Anche contemporaneamente. E poi il linguaggio da usare è la cosa più importante.

E’ si importante cosa si dice ma lo è molto di più come lo si dice.

Concetti espressi con linguaggio troppo forbito e complicato non interessano a nessuno. L'utente si annoia dopo poche parole e non va avanti a leggere.

Nell’era dei video per farsi leggere bisogna inventarsi altro che l’acqua calda…

E io ne so qualcosa quando scrivo gli articoli sul blog o le lettere e mail ai miei clienti.

Ma tornando all’incontro di oggi, la dottoressa Francesca Ferrari ha mostrato dati riguardanti le presenze nelle zone turistiche della Media Valtellina (Tirano, Teglio, Aprica). Posti letto in calo nelle strutture alberghiere, in aumento in quelle extra alberghiere (B&B, ecc). Aumento delle presenze ovunque tranne Aprica in controtendenza. Durata del soggiorno in calo. Ovvero se magari prima la gente si fermava 3 notti, ora se ne ferma solo 2.

Ma questo è un dato che non riguarda solo la Valtellina, è così ovunque secondo i dati ISTAT.

Alcuni operatori hanno chiesto cosa fare per far prolungare il soggiorno agli ospiti…

Bella domanda.

Io credo che vada cambiato il modo di concepire il turismo, diventato molto più veloce e dinamico. Una volta la gente si fermava una settimana nello stesso posto, oggi se uno vuole visitare qualcosa cambia magari anche tutte le notti la sua location.

Ma non c’è da fargliene una colpa. E non è perché il luogo dove ha scelto di fermarsi a dormire non sia bello o confortevole (magari a volte ci sta anche quello) ma generalmente è perché oggi la gente ama spostarsi di più rispetto ad una volta. Si documenta sulle cose da vedere e visitare e si muove. Quindi si può ricoprire le pareti d’oro e preparare colazioni stratosferiche ma non è quello che farà fermare il turista che ha voglia di viaggiare.

Forse è il caso che gli operatori si rendano conto del cambiamento che c’è stato rispetto ad anni fa, quando il turista era più statico ed abitudinario. Queste sono mie opinioni personali, assolutamente non condivisibili, ma mi permetto di esprimere le mie idee, da libera blogger quale sono.

Il Consorzio Turistico della Media Valtellina è molto attivo sull’aspetto degli eventi.

Io lo vedo perché pubblico ogni iniziativa, essendo anche tra i partner di Calendario Valtellinese.  Riuscire ad accontentare tutti credo sia una mission impossible. E oggi alcuni eventi hanno successo ed altri meno, come succede ovunque. Ma non è facile inventarsi ogni anno cose nuove anche perché i fondi a disposizione sono sempre piuttosto risicati, da quanto mi dicono.

Peregrinando qua e la e chiacchierando con diversi operatori in tutta la provincia, emerge sempre un certo campanilismo che secondo me è l’ostacolo più grande da superare.

Non riuscire ad unire le forze e lavorare in sinergia porta un grande dispendio di tempo e denaro a discapito della riuscita delle iniziative.

All'incontro di venerdì, la Valle Camonica era rappresentata dalla sua DMO, cosa che in Valtellina è fallita anni fa. Manca una regia che unisca tutto il territorio e che possa promuovere tutta la Provincia allo stesso modo. Per fare un esempio: quando si parla di Alto Adige, non si sente parlare della valle XY, ma di tutta la regione. Questo purtroppo non succede per la Valtellina.

Altra cosa su cui avrei da dire è l’accoglienza. Ho visto B&B spettacolari, moderni, rustici, minimalisti, davvero curati nei minimi particolari. E chi li gestisce si vede che ci mette l’anima.

Gentilezza, passione per il proprio lavoro, cura dei dettagli.

Poi invece ho visto degli alberghi con gli stessi arredi degli anni 70 e i titolari che quasi facevano fatica a salutare. E sono gli stessi che magari si lamentano che la clientela è in calo.

E’ pur vero che oggi per ristrutturare servono fondi che magari uno non ha più a disposizione.

Ma i sorrisi e la gentilezza verso chiunque entri nella tua struttura, se hai deciso di fare quel lavoro, è la cosa fondamentale.

Questo vale anche per bar e negozi. Ti è mai capitato di entrare in un bar e venire ignorato oppure trattato con freddezza. E’ vero anche in questo caso che ognuno può avere i suoi problemi, ma se hai deciso di fare un lavoro a contatto con il pubblico, impara a lasciare i problemi a casa che anche se sei scorbutico con la clientela, non si risolvono lo stesso.

Questo può apparire un post un po’ polemico, ma è lo specchio delle realtà che spesso si incontrano.

In Valtellina abbiamo un territorio meraviglioso che molti ci invidiano, le presenze in crescita, quindi c’è interesse. E allora facciamo in modo che la gente torni e parli bene di tutto ciò che trova. Non solo di panorami e natura ma anche delle persone.

Chiediamoci perché la gente va in vacanza in Romagna…non certo per il mare.

Ci va perché c’è un’accoglienza calorosa, sono sorridenti, simpatici. Vabbè anche per la cucina, lo so.

E non nascono così, lo diventano, capiscono come la gente vuole essere trattata.

Se anche i nostri buoni valtellinesi imparassero a sorridere maggiormente, ad essere un po’ più calorosi, cordiali ed accoglienti e meno lamentosi, forse qualcosa di diverso succederebbe.

Non sono tutti così per fortuna, ma ne ho conosciuti parecchi per affermare ciò.

E’ vero che ci sono anche i turisti e clienti maleducati, chiassosi e dannosi che nessuno vorrebbe.

Ma purtroppo ci stanno anche quelli, fanno parte del rischio di impresa.

Ogni lavoro ha i suoi pro e i suoi contro. Importante è riuscire a trovare il giusto equilibrio e non farne sempre di un’erba un fascio.

Oggi il turismo in Valtellina ha ancora molta strada da fare…compresa la strada vera e propria…ma sono certa che con la volontà di tutti e soprattutto con la coesione, si possa finalmente fare quel salto di qualità che tutti stanno aspettando.

Ripeto, sono mie considerazioni personali assolutamente opinabili, però volevo esprimere questi pensieri che spesso vengono esternati anche da altre persone sui vari social...

Mi viene in mente una frase di J.F.Kennedy che disse: non chiederti cosa il tuo paese può fare per te me chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese.

Ecco, tutti dovrebbero porsi questa domanda.

Io non credo che sia facile ma nemmeno impossibile.

La prima cosa per cambiare è sedersi ai tavoli delle trattative, partecipare agli incontri, promuoverli se necessario. Confrontarsi, scambiarsi idee e opinioni, fare proposte per crescere tutti insieme.

Mettere da parte vecchi orgogli, lasciare andare le credenze limitanti ed aprire la mente a nuove idee e nuove possibilità proposte da chi ha già provato e sperimentato.

Altra frase celebre che voglio citare è quella di Einstein che disse: Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi.

Ci sarebbe ancora molto da dire in proposito ma per oggi è tutto.

Esperienze di vita di una blogger valtellinese 100%

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