Ho scoperto per caso questa storia e mi ha subito incuriosita.
Un gruppo di amici sta per partire per il Mongol Rally 2025, un viaggio on the road senza mete né orari, solo tanta voglia di libertà.
Ho chiesto a Massimo di raccontarmela, e ora la condivido anche con te.
Perché certe avventure meritano di essere seguite, passo dopo passo.
Ma che bella storia è questa!
Ve la voglio fare conoscere perchè è diversa dal solito.
Ci sono incontri che accendono subito la curiosità.
È successo quando ho scoperto il progetto Joy Ride Mongol Rally 2025: un viaggio un po’ fuori dagli schemi, nato anni fa e rimasto in sospeso troppo a lungo.
Così ho fatto quattro chiacchiere con Massimo Andreossi (mio compaesano pontasco), e mi sono fatta raccontare tutto.
Perché certe storie vale la pena condividerle. E farle conoscere anche ai follower di Calendario Valtellinese.
Il punto di partenza è il 2018. Un gruppo di amici sogna di partecipare al Mongol Rally, una spedizione su strada che in origine portava dalla Gran Bretagna alla Mongolia. Nessuna gara, nessun trofeo: solo la voglia di attraversare il mondo a bordo di un’auto vecchia, con pochi mezzi e tanta voglia di scoprire.
Poi è arrivato il Covid. E come per tanti progetti, si è dovuto mettere tutto in pausa.
Sabato 19 luglio è il giorno fissato per la partenza.
A bordo della Fiat 124 del 1970 ci saranno Massimo, Francesca e Silvia.
L’obiettivo? Arrivare in Georgia, attraversando Balcani, Turchia, Armenia. Circa 4500 km all’andata e 5000 al ritorno, passando anche da Budapest e Praga.
La macchina non è stata scelta a caso.
Il Mongol Rally, per regolamento, prevedeva l’uso di auto con più di vent’anni e una cilindrata sotto i 1200.
Una sfida nella sfida.
Massimo, che fa l’autoriparatore, ha trovato questa Fiat a San Pietro Berbenno, ferma dal 1988. L’ha rimessa a nuovo pezzo dopo pezzo. È lui il riferimento in caso di guasti: conosce ogni vite e ogni cigolio.
Francesca è infermiera: c’è da star tranquilli se qualcuno non si sente bene.
Silvia è accompagnatrice turistica: perfetta per orientarsi tra paesi sconosciuti, trovare soluzioni sul posto e dare supporto logistico durante il viaggio.
È un viaggio libero, senza vincoli, né orari.
Solo un’idea di percorso, qualche tappa che incuriosisce, tanta voglia di scoprire strade nuove.
Hanno portato con sé sacco a pelo, tenda, qualche scorta, e sperano di trovare ospitalità lungo la strada, specialmente in quei paesi dove il turismo di massa non è mai arrivato.
In 15 giorni devono arrivare a Tbilisi, dove Francesca tornerà in Italia per rientrare al lavoro.
A quel punto entreranno in gioco Andrea e Benedetta, due amici di Bologna che li raggiungeranno in aereo. Sono anche loro motociclisti appassionati, con alle spalle tanti viaggi in Europa e nei Balcani. Questa volta però, si viaggia in auto, tutti insieme.
Da Tbilisi in poi si riparte in quattro, Massimo, Silvia, Andrea e Benedetta, per completare il giro e tornare a casa con calma, passando anche da Praga e Budapest, senza fretta.
L’idea è quella di fare 400 km al giorno, più o meno.
Il viaggio non è una corsa. È un modo per rallentare, guardarsi attorno, fermarsi quando serve.
Vogliono attraversare Istanbul, visitare le città storiche lungo la rotta, e arrivare a scoprire la cultura del vino in Georgia, uno dei punti che più li incuriosisce.
Non ci sono mete da spuntare. Solo la voglia di partire. E vedere che succede.
E questa, forse, è la parte più bella.
Massimo e il suo gruppo ci terranno aggiornati durante il viaggio.
Ogni volta che ci manderanno un messaggio, una foto o un racconto, Calendario Valtellinese provvederà a pubblicarlo, per condividere questa esperienza con tutti quelli che hanno voglia di viaggiare anche solo con la mente.
Seguirli significa anche valorizzare un progetto nato da qui, da chi vive e lavora in Valtellina, da chi ha deciso che non bisogna aspettare il momento perfetto per partire.
Basta solo accendere il motore. E andare.