Lanzada canta Battisti con Mario Lavezzi e Il Nostro Canto Libero: che serata!

ven, 15/08/2025 - blog

Martedì 12 agosto, Lanzada si è trasformata in una grande sala da concerto a cielo aperto.

Uno spettacolo vedere così tanta gente: la Valmalenco ha accolto una folla incredibile per ospitare “Il Nostro Canto Libero”, la band che fa rivivere Lucio Battisti con una fedeltà e un’energia che ti riportano indietro di quarant’anni in un attimo.

Sul palco insieme al fondatore del gruppo Franco Malgioglio, nomi che hanno fatto la storia della musica italiana: il leggendario batterista Walter Calloni, che ha suonato con artisti del calibro di Battisti, PFM, De André, Finardi e tanti altri; un grandioso Francesco Patella,(che adoro) con una voce che sembra fatta apposta per interpretare Battisti oltre ad Onofrio La Viola e Luca Pasqua che completano la band.

Un bellissimo repertorio del grande Lucio, ha letteralmente coinvolto il pubblico accorso per l’occasione.

L’atmosfera era incredibile al Pradasc di Lanzada.
La piazza gremita, posti a sedere esauriti da un pezzo. Non so quante persone fossero presenti, ma le 200 sedie preparate non erano certo abbastanza.

Chi è arrivato tardi si è arrangiato: sedie portate da casa, plaid sul prato, qualcuno comodamente seduto per terra pur di non perdersi nemmeno una nota. E poi quell’aria frizzantina tipica della Valmalenco: in città si boccheggiava dal caldo, lì invece a un certo punto si è tirato fuori il giubbettino. Un clima perfetto per godersi due ore di musica senza sciogliersi.

La scaletta ha fatto cantare tutti, ma proprio tutti. Perché quando partono Il mio canto libero, La collina dei ciliegi, Emozioni o La canzone del sole, Pensieri e parole, Dieci ragazze, Acqua azzurra  acqua chiara, è impossibile restare in silenzio. La band, che avevo già sentito lo scorso anno a Villa di Tirano, ha confermato di essere tecnicamente impeccabile e capace di trasmettere energia ed emozioni.

E poi a metà serata è arrivato lui, ospite speciale, Mario Lavezzi, autore di successi intramontabili come Vita di Lucio Dalla e La Luna bussò di Loredana Bertè, In alto mare, La canzone del sole, il primo giorno di primavera. L’aurea dei grandi brani che ha firmato lo segue, il tempo passa ma le sue canzoni sono indelebili nella mente delle persone che le cantano insieme a lui.

Lavezzi è un gigante e dobbiamo essere davvero fieri di averlo avuto in Valtellina.

E poi come sempre accade, mi infilo nel backstage e in questo caso ho avuto il privilegio di fare una bellissima chiacchierata proprio con lui prima del concerto.

Un uomo alla mano, sorridente, pieno di aneddoti. Mi ha raccontato di quando, a dieci anni, ricevette la sua prima chitarra dal padre e di come da lì abbia iniziato a scrivere canzoni che oggi fanno parte della colonna sonora di intere generazioni. Mi ha parlato del suo primo gruppo formato nel ‘63, i Trappers, delle sue numerose collaborazioni e ho scoperto un mondo. Una persona di grande spessore e umiltà che ho avuto l’onore di conoscere.

Sono andata a cercare i pezzi a cui ha collaborato e se faccio l’elenco, l’articolo diventerebbe molto, molto lungo…

Una serata davvero riuscita, che mi ha riempito il cuore. Merito anche di un’organizzazione impeccabile, curata dal direttore artistico Mario Mariani in collaborazione con il Consorzio Turistico Sondrio e Valmalenco e il Comune di Lanzada.

Un evento promosso anche da Calendario Valtellinese a cui non potevo mancare insieme alle mie amiche.

Abbiamo concluso la serata cantando una strofa di Battisti insieme ad un simpaticissimo Francesco Patella, ridendo e divertendoci come ragazzi e salutando artisti che, amano parlare e condividere con il pubblico.

Se te lo sei perso, peccato… ma ricorda: la prossima volta che in Valtellina arriva un evento così, alza il sedere e vai. Perché la musica dal vivo, quella vera, quella suonata da chi ha vissuto la storia della canzone italiana, ti lascia dentro una carica che nessuna playlist potrà mai darti.

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