La mia prima esperienza da tutor con gli stagisti del De Simoni

mer, 27/08/2025 - blog

Quest’estate ho avuto l’occasione di “tenere a battesimo” quattro stagisti dell’ITC De Simoni, indirizzo grafica e comunicazione.
Per me era una novità assoluta: sono abituata a lavorare in autonomia sulla parte grafica del mio lavoro, quindi condividere questo percorso con studenti è stata una sfida, oltre che un impegno importante.

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Non sapevo quali competenze avessero già acquisito e questo all’inizio mi ha messo un po’ alla prova. Abbiamo lavorato da remoto, uno per volta, e ho cercato di raccontare loro come funziona davvero il mondo della comunicazione: non solo creare grafiche, ma soprattutto dare forma a contenuti pensati per essere pubblicati online.

Io non mi definisco assolutamente una grafica, la mia esperienza nasce da tanta pratica e dalla curiosità che mi ha spinta negli anni a seguire corsi e formazione. Scrivere è la mia dimensione naturale, “graficare” un po’ meno… ma insieme siamo riusciti a fare parecchio.

Abbiamo creato locandine, post e storie, ci siamo confrontati, abbiamo fatto prove e analizzato casi diversi. Ho insegnato loro a usare strumenti che a scuola non conoscono e ho lasciato libertà creativa, per capire fino a dove riuscissero ad arrivare, osando anche un po’.

Ogni giorno c’era una call di allineamento, compiti da portare a termine, messaggi su WhatsApp per verificare, sistemare, modificare, rifare. Insomma: un lavoro quotidiano, costante, che mi ha coinvolta più di quanto immaginassi.

Ammetto che è stata un’esperienza impegnativa, ma allo stesso tempo arricchente. Fare da tutor era un tassello che mi mancava.

Quando l’insegnante Alessia M. mi ha chiesto se fossi disponibile ad accogliere degli stagisti, ho detto subito di sì. Non avevo idea di cosa avrei fatto fare loro, ma chi mi conosce sa che amo le sfide: ero certa che qualcosa da proporre l’avrei trovato, e così è stato.

Alla fine, da giugno a metà agosto, è stato un impegno quotidiano non da poco. Forse il prossimo anno ne accoglierò ancora, ma solo un paio, perché seguire quattro ragazzi in momenti diversi richiede davvero tanto tempo e concentrazione.

In ogni caso è stata una bella esperienza: quando ho chiesto a Diego, Alessia, Tommaso e Pietro come fosse andata, mi sono sembrati soddisfatti. E spero che non stessero fingendo... 

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