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Bello, bello, bello

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BLOG | 02/11/22 - Sondrio

Bello, bello, bello.

Mi è piaciuto.

Le scorse edizioni di Sondrio Festival le avevo seguite da casa per vari motivi…

Questa volta ho voluto partecipare.

 

Lunedì, invece di andare a festeggiare Halloween vestita da strega (non serve tanto trucco…), sono approdata al Teatro Sociale in compagnia di un’amica.

Ho incontrato dopo tanto tempo anche un altro grande amico, il giornalista Paolo Redaelli che in molti sicuramente conoscono in quanto autore di moltissimi articoli legati alla cultura e alla musica in Valtellina.

 

Per me prima che un giornalista è un amico che conosco da vecchia data.

 

Abbiamo scambiato alcune chiacchiere generiche sul Festival in attesa di vedere di persona Luigi Pelazza, giornalista d’inchiesta, nonché conduttore alle Iene e ospite della serata.

Una grande Gigliola Amonini, sempre sul pezzo e perfetta nel suo ruolo da conduttrice, ha presentato l'intervento molto interessante di Pelazza, legato al "triste disfacimento" in atto sul nostro pianeta.

I ghiacciai che si stanno sciogliendo e che tra 30/40 anni saranno completamente scomparsi dall’arco alpino.

 

L’impatto che questo provocherà sull’ambiente, batteri che potrebbero “rivitalizzarsi” e creare chissà quali problemi, inquinamento e spreco.

 

Insomma ha parlato di temi di attualità che ci riguardano in prima persona.

E alla domanda: cosa fai nel tuo piccolo per risparmiare e non inquinare?

Luigi ha risposto:

“Spengo le luci che non servono e chiudo l’acqua quando lavo i denti”.

All’apparenza è una frase banale ma se tutti prendessimo queste abitudini già sarebbe un piccolo passo avanti, un piccolo gesto per far capire alla Terra che ci interessa la sua salute.

 

Soprattutto perché deve ospitarci ancora per qualche anno.

 

Sono seguiti due documentari, uno sulla zona dell’Extramdura in Spagna e uno sulla Siberia.

 

Due zone completamente diverse, nella prima si osservava una fauna tranquilla, diverse varietà di uccelli e insetti, le loro curiose abitudini, il loro habitat.

 

Nella seconda zona, la Siberia appunto, protagonista era la tigre siberiana.

Un gigantesco felino che deve “sacrificare” altri mammiferi per sopravvivere.

 

La legge della natura e lo spirito di sopravvivenza.

 

Le immagini spettacolari, la musica adeguata, la narrazione coinvolgente, hanno fatto scorrere velocemente e piacevolmente (almeno per me) i due documentari.

 

Abituata ai film dove quasi tutto ormai è prodotto al computer e ammirare questi video dove invece è pura realtà, mi ha fatto riflettere sul mondo che ci circonda e sull’informazione.

 

Spesso la storia raccontata non è quella vera, è costruita da hoc per farci avere determinate notizie. L’uomo è portato a mentire se l’occasione gli è favorevole.

 

La realtà si trova in mezzo alla natura, quella incontaminata, quella dove gli animali lottano tra di loro solo per marcare un territorio o per procurarsi del cibo.

Quella dove certi uccelli corteggiano la femmina da sempre in modo gentile e spettacolare, esibendo il loro piumaggio più bello. Quello dove la mamma procura il cibo per i piccoli e li aiuta a crescere e diventare indipendenti.

 

Scene di normalità e semplicità che proiettate così da vicino ti fanno capire quanto abbiamo da imparare da loro. Avremo un cervello più sviluppato rispetto al mondo animale, ma il nostro QI ci sta portando all’autodistruzione.

 

È stato per me un momento ricreativo, poter ammirare questi paesaggi insoliti in zone sperdute e mi chiedevo spesso: ma come cavolo fanno a riprendere gli animali così da vicino senza far percepire la presenza dell’uomo?

 

La risposta banale: con i teleobbiettivi che esistono ora ormai fanno miracoli.

Sicuramente per realizzare documentari del genere non basta una settimana o un mese.

 

Spesso è il frutto di lavoro di anni e anni di appostamenti, di paziente attesa.

 

Il risultato  è davvero sorprendente.

Avevo visto in tempi di lockdown alcuni documentari sullo schermo TV.

 

Poterli vivere al Teatro Sociale è tutt’altra cosa.

L’audio e il megaschermo ti catturano e ti portano dentro la storia.

 

Sei ancora in tempo ad andare a vederti qualcosa. Non perdere questo appuntamento.

Sondrio Festiva finisce il 6 novembre.

È una bellissima mostra dei documentari sui parchi che in molti ci invidiano…e che molti valtellinesi snobbano.

Sigh…

Grazie ad ASSOMIDOP e a tutto coloro che lavorano e ruotano intorno alla riuscita di questo bellissimo evento, ricco di tante iniziative collaterali.

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