CIAO! COSA CERCHI IN VALTELLINA?

13/12/2024

S. Giovanni D.Cr., S. Pompeo

ACCESSO

Password Dimenticata?

Colorina

TERRITORIO

Colorina

Colorina è il primo comune che si incontra, percorrendo la Valtellina da ovest ad est, nell’antico Terziere di Mezzo, sul versante orobico, di fronte a Berbenno. Esso è costruito sul versante orientale del conoide di deiezione del torrente Presio, che scende da una breve e ripidissima valle intagliata ai piedi del pizzo omonimo. L’origine del nome è, con tutta probabilità, dalla voce dialettale “còler”, cioè “nocciolo”, assai diffusa in Lombardia. Scarsissime sono le notizie che abbiamo dell'alto medio-evo. Sappiamo che buona parte della Valtellina, imcluso il territorio di Colorina, venne donato, nel 775, da Carlo Magno alla potente abbazia di St. Denis in Francia: ciò giustifica, forse il motivo per cui nei secoli seguenti la chiesa di Colorina venne dedicata a S. Bernardo di Chiaravalle (1091-1153), una delle figure più importanti del monachesimo di matrice benedettina, che compì i suoi studi in quell'abbazia. Sappiamo, poi, che in epoca medievale il borgo, come gli altri ai piedi della sponda orobica della media Valtellina, dipendeva dal paese di fronte, sul versante retico, in questo caso Berbenno.Scopri di più. Clicca qui

stemma Colorina

Stemma di Colorina

COLORINA, 302 m s.l.m. - 1467 abitanti

Stemma: campo di cielo alla mucca al naturale brucante sulla campagna erbosa e passante su un abete di verde e nodrito al naturale; al cantone franco di rosso carico di una corona d'oro.

Tratto da "Gli stemmi dei comuni di Valtellina e Valchiavenna" di Marco Foppoli.

santo patrono Colorina

San Bernardo

Bernardo di Chiaravalle, in latino Bernardus Claravallensis, in francese Bernard de Clairvaux (Fontaine-lès-Dijon, 1090– Abbazia di Clairvaux, 20 agosto 1153), fu un monaco e abate francese dell'ordine cistercense, fondatore della celebreabbazia di Clairvaux e di altri monasteri.

Viene venerato come santo da Chiesa cattolica, Chiesa anglicana e Chiesa luterana. Canonizzato nel 1174 da papa Alessandro III nella cattedrale di Anagni, fu dichiarato Dottore della Chiesa, da papa Pio VIII nel 1830. Nel 1953 papa Pio XII gli dedicò l'enciclica Doctor Mellifluus.

Terzo di sette fratelli, nacque da Tescelino il Sauro, vassallo di Oddone I di Borgogna, e da Aletta, figlia di Bernardo di Montbard, anch'egli vassallo del duca di Borgogna. Studiò solo grammatica e retorica (non tutte le sette arti liberali, dunque) nella scuola dei canonici di Nôtre Dame di Saint-Vorles, presso Châtillon-sur-Seine, dove la famiglia aveva dei possedimenti.

Ritornato nel castello paterno di Fontaines, nel 1111, insieme ai cinque fratelli e ad altri parenti e amici, si ritirò nella casa di Châtillon per condurvi una vita di ritiro e di preghiera finché, l'anno seguente, con una trentina di compagni si fece monaco nel monastero cistercense di Cîteaux, fondato quindici anni prima da Roberto di Molesmes e allora retto da Stefano Harding.

Nel 1115, insieme con dodici compagni, tra i quali erano quattro fratelli, uno zio e un cugino, si trasferì nella proprietà di un parente, nella regione della Champagne, che aveva donato ai monaci un vasto terreno sulle rive del fiume Aube, nella diocesi di Langresperché vi fosse costruito un nuovo monastero cistercense: essi chiamarono quella valle Clairvaux, Chiaravalle.

Ottenuta l'approvazione del vescovo Guglielmo di Champeaux e ricevute numerose donazioni, l'Abbazia di Clairvaux divenne in breve tempo un centro di richiamo oltre che di irradiazione: già dal 1118 monaci di Clairvaux partirono per fondare altrove nuovi monasteri, come a Trois-Fontaines, a Fontenay, a Foigny, a Autun, a Laon.

Si dice a Colorina:

  • "Se la nìif la resta suli pianti al uöl di che al ne uee de l'ötra" (se la neve resta sugli alberi vuol dire che ne arriva dell'altra)
  • "Sul sùl benedett salta fò del sachèt, salta fò alegramènt per sculdà la pòra geet" (Sole sole benedetto, salta fuori dal sacchetto, salta fuori allegramente per scaldare la povera gente).
  • Al mör püsee caurecc' a la primavera che càuri al uendemii (muoiono più capretti in primavera - per la Pasqua - che capre alla vendemmia)
  • Quant li umbrìi iè lùnghi l'è scià ul uendémi (quando le ombre sono lughe è tempo di vendemmia)
  • Se al truna prima de San Marc al turna 'ndree l'inuèren (se tuona prima di San Marco torna indietro l'inverno)
  • Se la nìif la resta suli pianti al uöl di che al ne uee de l'ötra (se la neve resta sugli alberi vuol dire che ne arriva dell'altra)