Venerdì sera l'Auditorium Sant’Antonio di Morbegno era gremitissimo. Sold out. Un pubblico caloroso, attento, emozionato. In scena Alberto Fortis, e io non vedevo l’ora.
L’ho amato da adolescente, conoscevo tantissimi suoi brani a memoria. Poi, come succede con alcuni cantautori, li metti un po’ da parte. Non li senti più tanto in giro, non passano spesso alla radio. Ma quando ricapita di ascoltarli, ti accorgi che quelle canzoni le sai ancora tutte. E ti ritrovi a cantare senza nemmeno rendertene conto.
Fortis è un grande, questo è sicuro. Un artista vero, di quelli che ti restano dentro per sempre.
Ha dato il via al suo nuovo tour proprio venerdì sera 1 agosto, con la sua Sentimental City Band che ha dato il meglio di sé in tutte le performance della serata.
È stato un susseguirsi di emozioni, con i suoi brani storici ma anche pezzi nuovi.
Alberto sul palco sprigionava energia pura, e pensare che ha 70 anni… non li dimostra per niente. Esile nel fisico, ma con una forza dentro incredibile. E una sensibilità che arriva diretta attraverso i suoi messaggi, semplici, delicati ma molto forti.
Ha toccato temi profondi, parlando del mondo che stiamo rovinando, delle guerre che avanzano, dell’umanità che si sta perdendo tra potere, avidità e indifferenza. Ha ricordato quanto sia importante tornare ai valori veri, quelli che contano davvero.
Messaggi da un palco che sono stati recepiti da tutti i presenti che hanno applaudito e acclamato Fortis per ogni parola, ogni sua nota, ogni suo gesto.
Una forza e un calore incredibili si sono sprigionati durante quella serata.
Come si fa a non amarlo...una forza e una dolcezza allo stesso tempo...disarmante. Ho scoperto una parte di lui che non conoscevo.
Fortis non solo cantautore, ma anche artista completo, polistrumentista: voce, pianoforte, armonica. Un talento che ha vissuto mille vite, registrando anche negli studi dei Beatles e accompagnando tante band nel corso della sua carriera.
Abbiamo cantato sulle note di Milano e Vincenzo, su Fragole infinite, su La neña del salvador, su Settembre su Ti dirò, su Marilyn e sulla sempre emozionante Sedia di Lillà.
Io ero tra le prime file, immersa nella musica. In questo periodo mi sto regalando tanti concerti, e ne esco sempre arricchita.
Non ho scattato grandi foto di Alberto perchè era quasi sempre nascosto dietro al pianoforte.
Ma la sua voce e la sua musica le ho percepite forti e chiare...
È bello vedere come in Valtellina stiano fiorendo così tante iniziative culturali e musicali. C’è voglia di bellezza, e speriamo che questa energia positiva si diffonda sempre di più.
Perché non è facile portare le persone fuori casa se non si tratta della solita sagra. Ma eventi come questo sono un’occasione preziosa per vivere qualcosa di diverso, di vero, di profondo.
E tutto questo è stato possibile grazie a Ivana Zecca, che anche questa volta ha organizzato in modo impeccabile una serata indimenticabile. Il concerto inaugurava il suo amato festival Alpi Sonanti, che porta avanti con passione da anni, regalando musica di qualità e appuntamenti che lasciano il segno.
Il maltempo ha costretto a spostare l’evento dal Sagrato della Chiesa Arcipretale di Sant'Alessandro di Traona all’Auditorium Sant’Antonio di Morbegno, con capienza più ridotta.
Qualcuno purtroppo è rimasto fuori, ma chi c’era porterà nel cuore ogni nota della serata.
Grazie Ivana per tutto ciò che fai. Continua così, a diffondere musica, cultura e bellezza. Ce n’è davvero tanto bisogno.
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