La prima volta non è andata bene... ecco perchè!
Un paio di mesi fa avevo organizzato tutto con un gruppo di amiche, l’idea era quella di provare l’esperienza dell’Home Restaurant.
Ma qualcosa è andato storto…
Infatti tra imprevisti, contrattempi, rovesci della vita quotidiana e la famosa legge di Murphy… non ci siamo andate per niente. Saltata. Rimandata. Fine.
Ecco perché non è andata bene!
Ma non mi sono arresa (non lo faccio mai quando si tratta di cibo e convivialità). Qualche giorno fa finalmente ci siamo riusciti. Dieci persone. Tutti nuovi a questo tipo di esperienza. E ti dico subito: è stata una serata che ricorderemo a lungo.
Siamo stati da Silvia, al Comò della Civetta.
Lei, con professionalità e gentilezza, ci aveva già fatto sapere in anticipo il menù, si è informata su allergie, gusti e intolleranze (mica tutti lo fanno eh). Quindi siamo partiti sereni, ma anche curiosissimi. Nessuno sapeva davvero cosa aspettarsi.
Un gruppo variegato: amici, conoscenti, qualcuno che non si era mai visto prima. Ma è proprio questo il bello. Io adoro creare connessioni (anche se ogni tanto rischio di mettermi in mezzo a situazioni improbabili... ma va quasi sempre bene, dai).
Silvia ci ha accolti a casa sua, con il grembiule personalizzato “Il Comò della Civetta”, un nome che già da solo fa simpatia, e un sorriso che metteva subito a proprio agio (da brava padrona di casa). Ci siamo seduti, abbiamo iniziato a chiacchierare, bere qualcosa, raccontarci chi siamo, cosa facciamo… e pian piano la serata ha preso vita.
Sai cos’è l’Home Restaurant? È tutto fuorché un ristorante. Niente camerieri in divisa, niente piatti standardizzati. Qui sei ospite a casa di qualcuno che cucina per te. Silvia prepara tutto in giornata e al momento, tutto fresco: la spesa del giorno, le verdure dell’orto. Niente precotto, niente finto casereccio. E si sente.
Non è una cena da vivere di fretta: è slow, nel senso più bello del termine. Una portata, poi si parla. Un brindisi, poi una risata. Si conoscono persone. Si fanno battute. Si condivide.
E il cibo? Una meraviglia.
📌 Antipasti: tre crostoni con pane casereccio — uno con pere, brie e miele (divino), uno con cipolla caramellata e pistacchi (applausi), uno con crema di zucchine e gamberi (non ho parole).
📌 Primo: insalata di orzo con ceci, pomodorini, zucchine, melanzane e peperoni. Estiva, leggera, perfetta. (E gran parte delle verdure erano del suo orto. Altro che km zero... centimetri zero!)
📌 Secondo: straccetti di pollo al curry con songino e finocchio. Saporiti ma delicati, porzione giusta, dopo antipasto e primo.
📌 Dolce: frittelle di mele da urlo (quelle vere, croccanti fuori, morbide dentro). Ma qui viene il colpo di scena: c’era una persona intollerante al lattosio e Silvia, attenta com’è, le ha preparato gli sciatt dolci. Ecco… lì ci è partita un po’ l’invidia, ma abbiamo resistito. Silvia da sola in cucina non poteva fare miracoli… ma ha sfiorato l’impresa!
Abbiamo bevuto dell’ottima bollicina (e acqua, tranquilli) e chiacchierato fino a mezzanotte. Alla fine Silvia si è seduta con noi a raccontarci un po’ di sé, tra sorrisi e aneddoti. Un momento bello, umano. Vero.
Ah, e non finisce qui. Perché Silvia organizza anche cooking class, dove ti insegna a scarrellare i pizzoccheri come si deve. Alla fine ti becchi anche l’attestato di “pizzoccheratore” promosso! E ovviamente li cucini e te li mangi. Una goduria.
Ecco, se stai pensando “vabbè ma sarà stato tutto perfetto?”... quasi. L’unica pecca? Volevamo stare in giardino con le lucine, ma il meteo ci ha voltato le spalle.
Però d’estate, con le belle giornate, si cena anche fuori, ed è un incanto.
Una cosa importante però te la devo dire: l’home restaurant non funziona come un ristorante normale. Non è che telefoni e chiedi “Avete un tavolo libero per stasera?” No. Qui devi prenotare almeno 24 ore prima, perché Silvia fa la spesa per te. È come andare a cena da un’amica: deve sapere chi arriva, cosa mangia, se hanno allergie. Funziona così. Ed è bellissimo tutto ciò.
Io, a fine serata, mi sono detta: la prossima volta voglio andarci anche da sola, magari seduta accanto a perfetti sconosciuti. Perché la vera filosofia dell’home restaurant è questa: ci si incontra da sconosciuti e si saluta da amici.
E oggi, che i rapporti umani sembrano sempre più complicati, più frettolosi, più… superficiali, vivere un’esperienza così ti riconcilia con il mondo.
Quindi sì, te lo consiglio di cuore. Se ti piace mangiare bene, conoscere persone nuove e vivere momenti autentici… prenota al Comò della Civetta. Non te ne pentirai.