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25/04/2024

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Ho ciaspolato al Gusta e Vai

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BLOG | 06/02/19 - Teglio

La 9^ edizione di Gusta e Vai a Teglio non poteva svolgersi senza la mia partecipazione.

Scherzo ovviamente! Questo per raccontare la bellissima esperienza che consiglio a tutti coloro che amano la montagna.

Erano anni che desideravo partecipare a questo evento e finalmente, ho indossato per la prima volta le ciaspole…

Dopo aver prenotato on line gli ultimi posti disponibili per le 10,15 partiamo in una domenica mattina piuttosto uggiosa. Nei giorni scorsi ha nevicato e il rischio di percorrere strade e sentieri all’asciutto è scongiurato. Non sarebbe stata la stessa cosa.

Lasciamo l’auto nel grande parcheggio vicino al cimitero di Teglio dove un autobus aspetta i partecipanti per condurli all’inizio del percorso Gusta e Vai.

Ci siamo vestiti come degli eschimesi, io da freddolosa cronica ho portato anche qualche cosa in più nello zaino.

Non vado spesso in montagna, ma quando ci vado cerco di farlo equipaggiata.

Quindi, zaino in spalla, ciaspole in mano sino alla partenza vera e propria dell’escursione.

La prima tappa è all’agriturismo La Piana, appena sopra Teglio quota 1260m.

Ci aspetta il “carburante” per iniziare il cammino: 3 diversi tipi di crostate alla marmellata, torte, frittelle, te caldo e caffè.

Per noi è la seconda colazione, dopo quella già consumata a casa. Ma ci sta…ci aspetta la faticaccia della ciaspolata, quindi smaltiremo con tanta fatica e sudore…

Leccati i baffi dallo zucchero a velo, partiamo verso la seconda tappa. Non abbiamo idea dei tempi e delle distanze di percorrenza.

Andiamo a ruota libera, senza fretta. Ci avviamo tranquilli insieme al gruppo che aveva prenotato al nostro stesso orario.

Non indossiamo ancora le ciaspole perché con delle buone calzature da neve si cammina bene e senza fatica.

Tante bandierine rosse segnano il tracciato da seguire, è impossibile perdersi.

La prima parte del cammino è una strada tipica di montagna, innevata che attraversa il bosco.

Lo scenario è incantevole, da fiaba. Gli alberi spesso ancora ricoperti di neve, sembrano osservarti mentre passi loro accanto. Come per vegliarti lungo il cammino. Sono felice e respiro a pieni polmoni l’aria fresca e pulita che solo in quelle zone si può inspirare.

Non nevica e non piove, è coperto ma non fa freddissimo, tanto che non metto nemmeno i guanti. E poi camminando ci si scalda.

Ed eccoci alla seconda tappa, altra colazione a base di pane burro e marmellata (mamma mia che buoni), torta, cioccolata calda, succo di mele caldo (non lo avevo mai provato) the. Menomale che c’è da smaltire altrimenti al ritorno si rotolava.

Finalmente indosso le ciaspole, la mia prima volta. C’è anche un ceppo di legna ardente acceso, messo apposta per scaldarsi.

Devo dire che pensavo peggio, credevo di fare fatica a muovere i passi con queste “calzature” molto particolari e larghe. Ma devo dire che mi sono adattata subito e senza di quelle avrei fatto fatica specie nei tratti di neve ancora fresca.

Il percorso era stato ben battuto dai volontari dei CAI Teglio che hanno preparato e organizzato insieme allo Staff di Gusta e Vai, suppongo tutta gente che ha dato una mano “aggratis” come succede in molte manifestazioni del genere.

Ringrazio l’Universo per avere la fortuna di trovarmi in quel luogo, in mezzo alla natura dove non si sente nessun rumore se non qualche vociare dei partecipanti.

Vivo in una zona alpina, ma ammetto di non avere avuto molte occasioni per apprezzarla come invece si dovrebbe. Ma posso sempre recuperare.

Si arriva alla tappa successiva, la 3^ dove ci aspettano degli squisiti sciatt accompagnati da vino o the caldo. Io opto sempre per l’analcolico onde evitare di affondare nella neve…

Si scambiano quattro chiacchiere con persone che come noi hanno deciso di passare una domenica all’aperto e godersi lo spettacolo della natura.

Ciaspole sempre ai piedi arriviamo a quota 1520 dove ci aspettano assaggi di salumi valtellinesi: bresaola, salame, formaggio, vino, succo di mela e the caldo.

Dopo ogni sosta dico: basta, sono piena, non mangio più nulla. Poi passo dopo passo, il languorino dell’acquolina in bocca si fa sentire e non puoi tirarti indietro.

Siamo a Cà del Ricu e c’è pure la musica dal vivo! Flavio Bottoni con la sua fisarmonica intrattiene i “viandanti” che sbocconcellano pane di segale e grissini come se non ci fosse un domani.

C’è anche una curiosa “pupazza” di neve, sicuramente modellata da uomini. Vedi le foto…

Andiamo avanti, siamo l’ultimo gruppo e ci dicono che se non ci sbrighiamo non troviamo più nulla perché chi ci ha preceduto ha “sbafato” tutto. Ma questo non succede.

L’organizzazione ha tenuto conto degli 800 partecipanti e ha predisposto cibo per tutti e così è stato in tutte le tappe.

A volte i tratti sono pianeggianti, a volte più ripidi, ma tutto si svolge con calma, si cammina rilassati e tranquilli per non perdere nemmeno un istante di quella giornata per me davvero speciale. Mi sento un po’ come una bambina che ha appena iniziato a camminare. E me la godo. Anche se a volte ho un po’ di fiatone (a causa della mia attività fisica pari allo zero), sono soddisfatta, parecchio soddisfatta di me. Non è una mission impossible, ci sono anche tanti bambini e persone di ogni età, però senza allenamento mi aspettavo di vedere la mia lingua toccare terra. E invece è stato tutto semplice e divertente.

E poi guardarsi intorno e ammirare il panorama delle montagne che ci circondano, beh..è una sensazione meravigliosa…e detta da una che va poco in montagna, vale parecchio!

Dopo un tratto un po’ irto a causa della pendenza e della neve, il profumo dei chisciöi  attira alla 5 degustazione a quota 1640m.

Appoggiamo le racchette e con le nostre ciaspole ai piedi assaporiamo questa prelibatezza tutta valtellinese che ci scalda l’anima ma soprattutto lo stomaco.

Iniziamo ad essere davvero sazi…ma la strada da percorrere è ancora lunga.

Ci dicono che mancano 20 minuti per arrivare a Prato Valentino dove ci aspettano i pizzoccheri. Finalmente i pizzoccheri! Verso le 14 eccoci in fila per il nostro meritato piatto fumante. Entriamo all’interno del ristoro ma non c’è posto per sedersi, fuori tira un po’ di vento con tormenta di neve. Troviamo un appoggio in piedi e gustiamo ugualmente la tipica specialità valtellinese. Questa volta un goccio di vino rosso me lo sono bevuto.

Dopo quasi un’oretta siamo pronti per rimettere le ciaspole e tornare a calpestare neve, questa volta scendendo.

Le prossime degustazioni sono in discesa per fortuna.

La 7^ tappa ci offre dolci tipici, quindi ancora tortelli dolci, panone valtellinese, the e caffè. 

Continuiamo la discesa, a tratti abbastanza in pendenza, ma come dice un proverbio valtellinese : an discesa, ogni vaca travaca…o qualcosa di similare.

Penultima sosta a Cà Cuntin, dove c’è anche lo stereo che diffonde musica. L’atmosfera è sempre allegra, tutti sono contenti e ridono.

Di questi tempi non è facile trascorrere giornate tra gente felice. Qui ad aspettarci ci sono i formaggi con miele e marmellata.  Io solo un piccolo assaggio perché davvero sono sazia ed è meglio che stia lontana dai formaggi…dato che ho già sgarrato nelle precedenti soste. Sigh

Il sole ci saluta, dobbiamo scendere perché siamo l’ultimo gruppo e non possiamo rischiare di rimanere a piedi, ovvero perdere  l’autobus che ci riporta al parcheggio.

Maaaa non si può saltare l’ultima degustazione. Per chiudere in bellezza, frittelle di mele, grappe e liquori. Ho fatto spazio nel mio “pancino” e le ho mangiate volentieri anche perché erano pastellate con farina di grano saraceno. Buone! E per terminare, grappa al mirtillo.

Un bellissimo pupazzo di neve sorveglia gli ultimi avventori prima di iniziare la discesa finale.  L’aria è diventata fresca, bisogna scendere perché l’ultimo autobus parte alle 17,30.

Ci godiamo l’ultima mezzora in mezzo al bosco, sui sentieri ancora bene innevati e con gli alberi che ogni tanto ci spruzzano un po’ di neve.

Arriviamo al punto da cui siamo partiti, togliamo le ciaspole eh che dire.

Estremamente soddisfatti. Organizzazione ottima sotto tutti i punti di vista.

Tutti gentili, disponibili e pronti a dare informazioni. Abbondanza di cibo per tutti, nonostante fossimo gli ultimi.

Un plauso al CAI di Teglio, Gli Skipazzi, Amis de San Giuan e Ufficio Turistico di Teglio, per portare avanti questa iniziativa che vale la pena di essere conosciuta e diffusa.

Un ringraziamento anche ai privati che hanno aperto le loro baite per permettere alla gente di rifocillarsi e scaldarsi.

Quindi Gusta e Vai 2019 promossa a pieni voti. Alla prossima

PS: Fai scorrere tutte le foto che ho messo...non sono una gran fotografa ma rendono abbastanza bene l'idea

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